L’invito all’Islam (daʿwah)
I meriti dell’invito all’Islam:
L’invito alla via di Allah (daʿwah) è una delle azioni migliori che ci avvicina ad Allah, lodata sia nel Corano che nella sunnah:
- La daʿwah è la via della felicità e del successo in questa vita ed in quella futura, come ha detto l’Altissimo: {Sorga tra voi una comunità che inviti al bene, raccomandi quel che è giusto e proibisca ciò che è riprovevole. Ecco coloro che prospereranno} (Corano 3, 104).
- La parola di chi invita all’Islam è la migliore parola e la più amata da Allah, come ha detto l’Altissimo: {Chi mai proferisce parola migliore di colui che invita ad Allah, compie il bene e dice: “Sì, io sono uno dei Musulmani”?} (Corano 41, 33). Non c’è parola migliore della sua: egli/ella guida gli uomini e li conduce all’adorazione del loro Signore, del loro Creatore e Protettore; li fa uscire dalle tenebre del politeismo alla luce della fede.
- Praticando la daʿwah si ottempera agli ordini di Allah, come ha detto l’Altissimo: {Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore} (Corano 16, 125). Dunque l’invito all’Islam deve essere fatto con saggezza, tenendo in considerazione ogni particolare situazione, sapendo chi si sta invitando e cosa è più consono per tale persona e quel che più lo può colpire efficacemente fra i discorsi e gli ammonimenti; si dovranno quindi usare le maniere migliori, più adatte e gentili per guidare alla verità.
- La daʿwah è stato l’incarico proprio a tutti i profeti ed in modo particolare al Messaggero Muhammad (pace e benedizioni di Allah su di lui). Allah l’ha inviato come testimone per tutti gli esseri umani, annunciatore della lieta novella dell’ingresso in Paradiso e della ricompensa divina per i credenti, ammonitore del Fuoco e del castigo per i miscredenti ed i peccatori, diffusore della luce divina presso tutte le genti attraverso l’invito all’Islam. Ha detto l’Altissimo: {O Profeta, ti abbiamo mandato come testimone, nunzio e ammonitore, che chiama ad Allah, con il Suo permesso; e come lampada che illumina. E da’ ai credenti la lieta novella che per loro c’è una grande grazia di Allah} (Corano 33, 45-47).
- La daʿwah è fonte di bene perenne. Per ogni persona che risponde positivamente al tuo invito e segue la retta via, otterrai la stessa ricompensa per le sue preghiere, i suoi atti di devozione e tutto quel che insegerà ad altri: quanto grande è la ricompensa divina per chi invita all’Islam! Ha detto il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui): “Chi invita alla retta via avrà la stessa ricompensa divina di chi la segue, senza che la ricompensa dell’uno o dell’altro ne venga diminuita” (Muslim 2674).
- La ricompensa di chi invita all’Islam è migliore di tutti beni del mondo, infatti la sua ricompensa viene direttamente da Allah e non dagli uomini; Allah è il Generoso ed Egli non da’ a quelli che ama se non qualcosa di enorme e magnifico, come ha detto l’Altissimo: {E se mi voltate le spalle, non vi chiedo ricompensa alcuna. La mia ricompensa è in Allah, e ho ricevuto l’ordine di essere uno dei musulmani} (Corano 10, 72). E ha detto il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui): “Che Allah guidi attraverso te una persona all’Islam è meglio che avere dei cammelli rossi!” (Bukhari 2847, Muslim 2406); con “cammelli rossi” si intende una ricchezza favolosa e rarissima.
Caratteristiche del corretto invito all’Islam:
Allah ha descritto la corretta daʿwah con attributi specifici; tra questi:
- Profonda comprensione e conoscenza:
Chi invita alla verità deve conoscere bene ciò a cui sta invitando, conscio delle proprie parole; come ha detto l’Altissimo: {Di’: “Ecco la mia via: invito ad Allah in tutta chiarezza, io stesso e coloro che mi seguono} (Corano 12, 108). Ovvero: “Di’, o Profeta: questa è la mia via ed il mio metodo; invito ad Allah con conoscenza e sapienza; e altrettanto fanno quanti mi seguono”.
Il Musulmano non deve aspettare di diventare un vero sapiente prima di invitare gli altri all’Islam; invece appena capisce e conosce bene qualcosa di nuovo, ha il dovere di trasmetterlo ad altri. Se ad esempio impara come adorare Allah in modo esclusivo, deve insegnarlo al prossimo; se impara qualunque altro aspetto fra i beni dell’Islam – fosse anche un solo versetto del Corano – deve insegnarlo al prossimo. Ha detto il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui): “Trasmettete [quel che avete appreso] da parte mia, fosse pure un solo versetto del Corano” (Bukhari 3274).
Così i Compagni (Allah sia soddisfatto di tutti loro) entravano nell’Islam per tramite del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) ed imparavano in pochi giorni i principi fondamentali dell’Islam, poi tornavano al loro popolo e li invitavano con passione all’Islam; il loro comportamento era quel che più attirava la gente ad abbracciare l’Islam.
- La saggezza nella daʿwah:
Ha detto Allah l’Altissimo: {Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore} (Corano 16, 125). La saggezza riguarda il modo più adatto e la scelta del giusto tempo e luogo per chiamare all’Islam.
Le persone sono diverse una dall’altra e diversi i modi di aprire i loro cuori, come pure sono diverse le capacità di comprensione; chi invita all’Islam deve quindi sapere utilizzare il metodo più adatto e cogliere le occasioni di maggior impatto nella vita delle persone.
Tutto ciò sempre con gentilezza e con la buona parola, con educazione e misericordia verso le persone cui ci si rivolge; si deve avere un dialogo sereno ed equilibrato che non provochi attriti e collera. Per questo Allah ha dotato il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) di un carattere dolce e tollerante con il prossimo; se, al contrario, fosse stato duro e severo, la gente si sarebbe tenuta lontana da lui; come ha detto l’Altissimo: {È per misericordia di Allah che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero allontanati da te} (Corano 3, 159).
Invitare all’Islam i propri familiari:
Chi ha ricevuto la misericordia da Allah con l’entrata nell’Islam deve preoccuparsi di invitare i suoi familiari e parenti all’Islam, in quanto sono le persone a lui più vicine e che più deve amare. Si deve essere pazienti dinanzi agli effetti che tale invito può causare da parte loro e si devono utilizzare tutti i mezzi più consoni al caso. Come ha detto Allah il Benedetto, l’Altissimo: {Comanda la preghiera alla tua gente e assiduamente assolvila} (Corano 20, 132).
Succede spesso che chi invita all’Islam trovi un atteggiamento positivo più dagli estranei che dai propri familiari; questo può causare tristezza e dolore, ma non deve mai distogliere dal profondere ogni sforzo ed utilizzare con saggezza ogni mezzo e quindi implorare Allah di concedere la Sua guida. Non si deve mai disperare e bisogna continuare con pazienza, anche nelle situazioni più difficili. Così fece il Messaggero (pace e benedizioni di Allah su di lui) con suo zio Abu Talib che lo aiutava e proteggeva dai Coreisciti, senza tuttavia aver accettato l’Islam. Il Profeta non smise di invitarlo alla verità fino agli ultimi istanti della vita di suo zio, quando gli disse: “O zio, di’: la ilaha illa Allah, così che io possa intercedere per te presso Allah [nel Giorno del Giudizio]” (Bukhari 3671, Muslim 24). Ma suo zio non rispose all’invito e pertanto morì da miscredente. In questo frangente Allah rivelò il seguente versetto: {Non sei tu che guidi coloro che ami: è Allah che guida chi vuole Lui. Egli ben conosce coloro che sono ben guidati} (Corano 28, 56). Chi chiama alla verità non deve dunque risparmiare alcuno sforzo nell’invitare la gente al bene; tuttavia i cuori degli esseri umani sono nelle Mani di Allah, Che guida chi Lui vuole alla retta via.
Il nuovo Musulmano, dal momento in cui entra nell’Islam deve rinsaldare le sue relazioni e migliorare il suo comportamento e carattere con tutti quelli che conosce ed i suoi parenti, siano essi o meno Musulmani. L’Islam non invita infatti all’isolamento ed alla separazione dagli altri. La benevolenza verso il prossimo e l’ottimo comportamento con gli altri rappresentano il modo migliore per far conoscere questa religione; infatti il Messaggero è stato inviato all’umanità per perfezionare il comportamento nobile. Il primo passo da compiere nel miglioramento del proprio carattere e nel raffinare il comportamento è quello verso i propri familiari (Cfr p. 220).